Nel periodo post pandemico, come conseguente mutamento dello stile di vita da parte di chi ha prediletto un atteggiamento più green, è stato registrato un aumento degli acquisti di immobili con annessi terreni agricoli, in particolare i vigneti.
Il centro Italia è la meta prediletta per chi ha intenzione di trasferirsi in una tenuta agricola che possa essere riadattata ad azienda, meglio se addirittura a vineyard.
La Toscana risulta essere una regione in grado di soddisfare il desiderio di combinare uno stile di vita a contatto con la natura ma che sia redditizio. Che il vigneto sia già presente nel terreno d’interesse o debba essere realizzato ex novo non fa molta differenza: l’interesse verso questo tipo di attività è comunque in costante aumento da parte dei compratori.
La prelazione sui terreni agricoli
Acquistare una tenuta con vineyard annesso o comprendente comunque un terreno agricolo è il sogno di numerosi potenziali acquirenti, ma l’affare può andare incontro a un preesistente diritto di prelazione. Per i compratori in Italia esiste infatti il diritto di prelazione agraria, ossia il diritto nell’essere preferiti rispetto ad altre persone nel momento in cui il proprietario decide di vendere la sua proprietà. Ecco che, una volta che il terreno viene messo in vendita, sono necessari alcuni passaggi per capire se qualcuno potrà beneficiarne prima di altri o se sarà normalmente posizionato sul mercato.
Ma quali sono le condizioni per ottenere questo vantaggio?
Il diritto di prelazione agraria spetta a:
- il coltivatore o la società agricola in affitto sul terreno in questione se il rapporto è in essere da almeno due anni
- i coltivatori o le società agricole proprietari di terreni situati al confine con la proprietà in vendita. Questa seconda opzione non viene presa in considerazione se un coltivatore diretto o una società agricola stanno conducendo un affitto come descritto nel punto precedente.
La prelazione agraria si attua unicamente nel caso in cui oggetto della vendita sia un terreno, denominato fondo rustico o anche solo fondo, che può essere comprensivo anche di uno o più fabbricati a condizione che siano destinati unicamente al servizio dell’attività agricola che si svolgerà sul terreno stesso. Affinché l’esercizio di questo diritto sia consentito, il proprietario del terreno deve comunicare la proposta di vendita tramite raccomandata a chi vi lavora in affitto o ai confinanti, in base a chi può godere della prelazione. Il beneficiario di questo diritto ha un mese per esercitarlo e, se accetta, deve pagare il prezzo indicato dal venditore entro tre mesi. In caso non ci sia interesse da parte di nessuna delle parti contattate a entrare in possesso del terreno, si procede con la regolare messa in vendita.
Realizzare un vigneto partendo da zero
Può capitare che il possedimento su cui si erano messi gli occhi non presenti (o non presenti più) un vigneto sul proprio terreno coltivabile. Con le giuste tempistiche se ne può tranquillamente realizzare uno cominciando da zero: vediamo come.
Acquisito il terreno, il primo passo per la realizzazione del vineyard è quello di portarsi avanti quanto prima nella richiesta degli appositi permessi all’autorità pubblica competente, perché possono volerci anche alcune settimane, se non qualche mese. Una volta ottenute le autorizzazioni si può procedere andando a piantare le viti sulla quantità di terreno ritenuta coltivabile, non prima però di averlo scavato e dotato di un opportuno impianto di irrigazione. I metodi di preparazione e di irrigazione del terreno sono da scegliere in base alla tipologia dello stesso. Le viti possono vivere anche più di 50 anni a seconda delle condizioni in cui vengono mantenute, per cui è bene prestare la massima attenzione a ogni dettaglio.
Più nello specifico, quali sono i passaggi da seguire per allestire al meglio il terreno che ospiterà il vineyard? Tutto dipende da come si presenta il terreno all’inizio dei lavori: in base a come è stato utilizzato o meno in precedenza, potrebbe essere necessaria ad esempio un’operazione di spietramento. Sicuramente, se prima del vigneto che si vuole realizzare era presente un’altra coltivazione, occorre estirpare le radici rimaste in modo da riportarlo completamente allo stato originale ed evitare che rimangano tracce di eventuali infestazioni, ad esempio di funghi. Una volta “ripulito” il terreno, le fasi successive prevedono l’aratura e la concimazione.
Infine, quale tipologia d’uva scegliere per i propri filari?
La cosa migliore in questi casi è sempre farsi consigliare da un agronomo esperto del luogo, poiché molti sono i fattori territoriali che possono incidere sulla scelta: temperatura media della località, umidità, esposizione al sole, ma anche la composizione del terreno. Selezionare un tipo di vite a prescindere da determinati indicatori può portare a un lavoro infruttuoso, perciò la scelta deve avvenire una volta acquisite tutte le informazioni necessarie circa l’ambiente su cui si andrà a lavorare.
Quanto costa comprare una tenuta con vigneto in Toscana?
Definire in linea di massima quanto costa comprare una tenuta con vigneto in Toscana non è semplicissimo: in base alla location della tenuta e alla tipologia di vigneto scelti per l’acquisto, il prezzo dell’affare può subire delle variazioni.
Territorio sicuramente in voga è quello di Montalcino, nel senese, in cui viene prodotto l’omonimo Brunello. Le proprietà della zona hanno un costo che può variare molto, da 250.000 euro fino a 700.000 euro per ogni ettaro. In determinate località si tocca perfino il milione di euro all’ettaro. Bolgheri, patria dei Super tuscan situata in provincia di Livorno, presenta una fascia di prezzo meno ampia: si va da 200.000 euro a 400.000 euro all’ettaro di terreno. Sulle colline del Chianti, nel fiorentino, si parte da 100.000 euro e mediamente non si arriva a 200.000 euro; in particolare, una delle zone più conosciute in termini di vineyard se si parla della provincia di Firenze è quella di Panzano.
Il tuscan style: cosa piace della campagna toscana.
Entrare in possesso di una tenuta con vigneto in Toscana significa andare ad abitare o utilizzare un edificio realizzato nel tipico stile rustico toscano, elemento estetico che piace talmente tanto all’estero da sentire l’esigenza di riprodurlo: un esempio sono gli Stati Uniti d’America, in cui è sempre più probabile imbattersi in case realizzate con pietre, elementi in terracotta e marmo e perfino il tipico mandolato toscano. Oltre allo stile estetico scelto per la costruzione degli edifici, un altro elemento caratteristico dell’influenza toscana è la presenza di terreno coltivabile attorno alla casa o al casolare: vicino a queste costruzioni in pieno tuscan style non manca mai un vineyard o un oliveto.
In conclusione, la Toscana risulta fra le località di maggior rilievo per acquistare un vineyard in Italia: l’interesse verso i suoi territori e le sue tenute è in continuo aumento. Spesso il compratore estero che è entrato in possesso di una proprietà di questo tipo ha voluto poi replicarne la realtà anche nel proprio paese d’origine, confermando in questo modo la qualità e la bellezza di uno stile di vita tipico italiano.
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